La Madonnina ritrovata

Nel Museo della Guerra di Canove conserviamo migliaia di reperti della Prima Guerra Mondiale ed ognuno di essi ci racconta storie incredibili. Come la Madonnina ritrovata ritratta in questa immagine.
Fu ritrovata nel 1916 da un soldato italiano di nome Giovanni, tra le macerie di un paese dell’Altopiano dei Sette Comuni.
Poco dopo in trincea, Giovanni fu ferito ad una spalla, rimanendo incosciente per tredici giorni nell’ospedale da campo. Ritornò al fronte e con i suoi compagni di trincea costruì un altarino in segno di ringraziamento alla Madonna: utilizzarono con creatività ed abilità quei poveri materiali che avevano a disposizione, come pezzi di legno ricavati dalle cassette di munizioni, ritagli di latta e pezzi di ferro.
Finì la guerra e Giovanni tornò a Barbarano Vicentino, ma i tempi difficili lo costrinsero ad emigrare in Argentina; la sua Madonnina però rimase in Italia, consegnata nelle mani del suo migliore amico Romolo Verlato, con la promessa di riportare quella statuina sui luoghi della Grande Guerra, per dar memoria ai compagni caduti sull’Altopiano.
Promessa che è stata mantenuta da Angelo figlio di Romolo l’amico designato a custode, che ha consegnato a noi la Madonnina.
Ora sarà nostro onore ed orgoglio conservare e custodire questa preziosa statuetta e che troverete esposta nella nuova Sala dei Fondatori del Museo della Guerra di Canove.

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